SOLE 24 ORE 1984

 
 
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SOLE 24 ORE 1984

 
DIX10

Di Gérard-Georges Lemaire

Il primo supermarket del la pittura nel segno provocatorio del l’ironia.

Un gruppo di giovani francessi si ibella contro le tirannie dei mercanti.

Da un anno, alcuni artisti francesi, sotto il nome ironico e disinvolto di Dix 10 (i’ 10/10 del voto scolastico), si sono lanciati contro il mercaro del’arte. La loro critica al sistema che regge oggi il mondo artistico in maniera assoluta, se non tirannica, non è né politica né di natura sociologica : essa è solamente l’espressione dollo smarrimento di una nuova generazione davanti ai meccanismi Che hanno, in fin dei conti, più à vedere : con la Borsa che con l’estetica. I mercanti di quadri, i direttori del le gallerie e i conservatori dei musei hanno in effetti consstituito una economia davanti alla quale l’artista deve fare atto di sottomissione sotto pena di sparizione.

Per sbeffeggiare o mettere in ridicolo le regole sacrosante dell’arte moderna, i Dix-10 hanno deciso di aprire il Primo supermercato della pittura vendendo opere che rappresentavano deli oggetti di consumo corrente ; dai prodotti alimentari agli elettrodomestici, al prezzo reale del prodotto.

Ma non basta, hanno anche venduto il tridizionale mughetto del Primo maggio in Francia, fiori artificiali i Nizza. e hanno apertodistributori automatici d’arte a Parigi. Per la loro esposizione a Torino alla Galleria « Visitatione sono visive » questi giovani artisti hanno realizzato alcune tele libere che tutte, averano per soggerto un tappeto o, meglio erano simulacri di tappeto, presentati nel puro stile degli empori orientali e vendute come tali.

AI di là di questa sarcastica denuncia della speculazione commerciale; questa serie di pezzi di grandi dimensioni dimostra Che Dix I0 ha primà di tutto un intento specificatàmente pittorico. E se Dix 10 si colloca nella prospettiva della « figurazione libera » francese (quella di Combas, di Blais, di hèrvé de Rosa) con una iconografia-buffa ispirata ai fumetti e alle stampe popolari, non Io fa, in fondo, che per un’ultitma derisione In una sorta di nihilismo paradossale, questi giovnni svelano l’altro aspetto dello specchio déll’arte dove spettri stridenti attraversano lo spazio dei loro quadri, come per farci partecipare a questo mistero plastico che è divenuto, con il mito della modernità, una forza irresistibilë ma profondamente tormentata.

AI contario dei graffittisti americani, che trionfano quest’anno in tutta Europa c più pàrticolarmente in Italia. I Dix 10, non affermano una sub-cultura. La loro ambizione è di spingersi fino, al limite di una riflessione sul divenire della pittura : non potendo più ammettere i principi che hanno retto le avangardie di questo secole e rifiutando di credere ad una vera finascita, artistica, essi si sono istallati in una forma dandysmo stridente, parodiando là vita d’artista come parodiano, i codici della rappresentazione. Ed è in questo senso che finiscono per toccarci e per dimostrare un certo coraggio.